S.I.L.


Nel 2002 avevo aperto uno studio di produzione e postproduzione sia audio che video. Scelsi il momento sbagliato: avevo una moviola Prevost 10 piatti, un trascrittore per il perforato e due proiettori (un Microcine 35mm ed un Fumeo 16mm) modificati per poter doppiare. La sala di presa era enorme (rispetto a quanto si vede ora...) 6x6 metri. Registravo su di un multitraccia analogico Tascam con banco analogico Studiomaster e poi un Mackie. Avevo inoltre un set-up ADAT 24 canali per l'audio.
Perché racconto questo?
Perché il passaggio dall'analogico al digitale per me fu un trauma. Non capivo, non riuscivo a comprendere cosa stesse succedendo. Avevo una camera Betacam SP con una ottima ottica, ed avevo una camera minidv giocattolo. Quindi che faccio? Le collego e giro con la qualità di una Beta ed un'ottica Zeiss, e registro in digitale.
Così nacque SIL.
Stavo cercando di capire la differenza tra analogico e digitale. La qualità del digitale non riusciva a soddisfarmi, ma l'analogico era fuori mercato. Girammo comunque. I ragazzi furono fantastici, Vito aveva fatto miracoli sia con gli inserimenti che sul set e questo fece in modo che tutto risultasse fantastico e reale.